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SUBACQUEA

Cod Art 0427 | Rev 00 | Data 01 Lug 2011 | Autore: Manos Kouvakis

 

   

LA RESPIRAZIONE CORRETTA PER IL SUBACQUEO INDUSTRIALE:  IMPORTANZA DELL'ATTREZZATURA 

Articolo scritto dalla Dott.ssa Vernotico Laura, Specialista in Medicina dello Sport e Medicina del Nuoto e delle Attività Subacquee, Componente Commissione Esami CEDIFOP per i corsi IMCA/DIVER MEDIC.

Quando si parla di attività subacquea è obbligatorio distinguere tra subacquea sportiva e subacquea industriale, in quanto la tecnica di immersione è completamente diversa. Partiamo dalla terminologia per chiarire alcuni concetti base: nella subacquea sportiva, SCUBA è un acronimo che significa Self Contained Underwater Breathing Apparatus ovvero "apparato di respirazione subacqueo autonomo". Nell'uso comune può riferirsi a:

Diverso è il significato che l'acronimo SCUBA assume nella subacquea industriale, dove indica solo la fornitura dell'aria dalla bombola e non il tipo di strumento che uno ha in faccia (cioè "Caschi e maschere facciali" collegati alla bombola = SCUBA per chi è operatore tecnico subacqueo – OTS).

La definizione di OTS (Operatore Tecnico Subacqueo) è entrata nel linguaggio corrente dell’industria subacquea da oltre tre lustri per designare il professionista subacqueo che, pur mantenendo l’assetto leggero del sommozzatore (SMZ), non ne utilizza la maschera nasale e l’autorespiratore autonomo ad aria (ARA), ma opera con il casco in contatto costante e tangibile con la superficie tramite l’ombelicale che gli fornisce, tra l’altro, riserva di aria respiratoria teoricamente illimitata come la manichetta del palombaro (PLB). Questa figura tecnica (OTS) che si colloca concettualmente tra palombaro (PLB) e sommozzatore (SMZ) e che costituisce il modello oggi dominante di intervento subacqueo professionale in basso e alto fondale.

Nella subacquea industriale bisogna rispettare alcuni standard minimi per garantire la sicurezza dell'OTS. Per questo motivo non è consentito l'utilizzo dell'erogatore a domanda.

Come si legge nell'ORDINANZA N.50/2011 del 07/06/2011 della Capitaneria di Porto di Palermo, il Regolamento di Sicurezza per le Operazioni Subacquee nel Circondario Marittimo di Palermo (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti), prevede tra le diverse cose dell'equipaggiamento di immersione, proprio il casco rigido o maschera facciale (come descritto al successivo punto 9.3) e l'ombelicale a tre vie (come descritto al successivo punto 9.2).

I caschi e le maschere facciali utilizzati nelle operazioni subacquee devono:

La maschera granfacciale copre l'intero volto, bocca compresa. L'erogatore viene inserito in un'apposita apertura per consentire la respirazione. Si usa principalmente per due motivi: consentire l'uso di un sistema di comunicazione per rimanere in contatto con l'esterno o per registrare commenti ed osservazioni durante l'immersione e proteggere completamente il volto per le immersioni in ambienti inquinati.Il caschetto funziona alla stessa maniera della maschera granfacciale ed in più protegge completamente la testa dell'operatore. Da quanto sopra descritto si capisce bene la differenza tra i due tipi di apparati di respirazione ed anche che quello utilizzato dagli OTS garantisce una maggior sicurezza del subacqueo.

Uno dei pericoli del subacqueo è quello di incorrere in un eccessivo aumento della CO2 durante l’immersione.
La causa principale dell’aumento di CO2 durante l’immersione è lo sforzo unito all’aumento della densità del gas. Lo stress aumenta il ritmo metabolico e può contribuire all’aumento della produzione di CO2. Respirare il gas espirato contenente CO2 può altresì elevare il tasso di CO2. Comunque, una respirazione del gas espirato sembra improbabile con gli erogatori standard attuali, dato che essi hanno uno spazio morto minimo. I dispositivi con un maggiore spazio morto, come i comunicatori subacquei e le maschere gran facciali, potrebbero elevare il tasso di CO2 a causa dell’accumulo di CO2 al loro interno, ma la cosa è improbabile.

A parte la sicurezza c'è un'altra considerazione da fare: quando si respira con l'erogatore si respira solo con la bocca facendo uno sforzo respiratorio maggiore (maggior consumo di ossigeno, maggiore produzione di anidride carbonica, riduzione dell'eliminazione di anidride carbonica) in quanto si tratta di un erogatore "a domanda". L'utilizzo di caschi e maschere facciali invece permette di respirare tramite bocca e naso (respirazione più fisiologica).

Quali sono i vantaggi di una respirazione oro-nasale? Cerchiamo di capirlo analizzando più da vicino il sistema respiratorio.
Il sistema respiratorio può essere diviso in due parti, adibite rispettivamente alla conduzione dei gas e allo scambio dei gas. La prima consiste in una serie di vie di comunicazione che trasportano aria alla seconda dove avviene lo scambio dei gas con il sangue. La prima fase (conduzione del gas) può avvenire immettendo aria dalla bocca o dal naso.

Le cavità nasali (e in parte i seni paranasali) hanno funzione di:

Se l’aria non passa attraverso il naso, come ad esempio nella respirazione con l'erogatore, le funzioni fisiche di filtro e umidificazione vengono perse e l’aria arriva nei polmoni non depurata e non umidificata. In tal caso il soggetto è più esposto ad infezioni delle vie respiratorie.

L'immersione con autorespiratore induce modificazioni al sistema toraco-polmonare sostanzialmente per due motivi:

  1. pressione idrostatica: riduce la possibilità di escursione del sistema respiratorio (gia limitato dall'aderenza della muta);
  2. densità dell'aria inspirata che aumenta con la profondità: ciò comporta una riduzione dei flussi inspiratori ed espiratori.

L'associazione di questi due fattori insieme all'aumento dello spazio morto respiratorio, dato dall'erogatore e dispositivi vari, induce una riduzione del volume corrente, un aumento della frequenza respiratoria, aumento del lavoro respiratorio, maggior consumo di ossigeno, ipoventilazione alveolare e, come abbiamo visto in precedenza, conseguente ritenzione di CO2. Ovviamente respirando attraverso maschere e gran facciali che consentono un'elevata ventilazione minuto con bassa resistenza dei flussi, si riduce il lavoro respiratorio.
Inoltre bisogna tenere presente che la temperatura dell'aria nella bombola è in equilibrio con la temperatura dell'acqua e pertanto, a seconda della profondità, è fredda e secca: ciò rappresenta uno stimolo irritativo per le vie respiratorie. Questo inconveniente è parzialmente ridotto respirando aria rifornita dalla superficie tramite l'ombelicale.

Chi pratica da molto tempo l'attività con autorespiratore va incontro ad alcune modificazioni della funzionalità polmonare: riduzione dei flussi espiratori a causa del coinvolgimento disfunzionale delle piccole vie aeree, più veloce declino dei dati funzionali rispetto ai valori normali, lieve enfisema, riduzione della capacità di diffusione.
Concludendo appare evidente che la tecnica di respirazione dei gas attuata dagli OTS ha dei vantaggi rispetto a quella utilizzata dai subacquei sportivi sia per quanto riguarda la sicurezza dell'operatore sia per quanto riguarda la riduzione del lavoro respiratorio.

IL CENTRO STUDI CEDIFOP

CEDIFOP: Ente di Formazione accreditato dalla Regione Siciliana con certificato di qualità ISO 9001. Full Member Diver Training IDSA, è una delle 17 scuole a livello mondiale che può rilasciare certificazioni IDSA, riconosciute dalle aziende che operano in offshore, e dalle autorità degli Stati di Olanda, Belgio, Austria e della Scandinavia (Danimarca, Norvegia, Svezia, Finlandia)....LEGGI la presentazione completa.

Le immagini dell'articolo si riferiscono alle esercitrazioni CEDIFOP svoltesi al poto di Palermo
Ringraziamo Manos Kouvakis direttore del CEDIFOP.

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